di Silvia Bocchi

La ricerca della distensione e di un benessere che vada oltre la fisicità, fino a coinvolgere anche la sfera psichica dell’uomo, ha dato l’avvio a nuovi metodi di ginnastica, definiti antiginnastica o ginnastica dolce. Alla base della ginnastica dolce vi è il lavoro cosciente su se stessi (la presa di coscienza del corpo). Essa si differenzia dalla ginnastica tradizionale perché non si basa sullo “sforzo muscolare” ripetitivo e analitico, ma sulla ricerca del ri-equilibrio del corpo, concepito come unità e non in maniera segmentaria, attraverso la distensione, l’allungamento e la coscienza del movimento, elementi fondamentali che devono precedere il miglioramento del trofismo muscolare.

La ginnastica dolce è un metodo che agisce in particolar modo sulla muscolatura posturale profonda, spesso dimenticata dalla ginnastica tradizionale, troppo attenta solo all’aspetto visibile del corpo e del movimento. Inoltre essa esplora approfonditamente il sistema muscolare e articolare, cercando di stimolare la coscienza del corpo necessaria a produrre questi cambiamenti di ri-equilibrio.